martedì 17 marzo 2015

PARLANDO “AD” AMORE

……Alla fine eccoti..…ma dove eri finito? Ma lo sai quanto tempo è che ti aspetto? Sembra un’eternità……. Ma lo sapevo che prima o poi saresti tornato, quanto meno lo speravo tanto.  Lo speravo perché ho sofferto la tua mancanza, perché avevo bisogno di parlarti…di chiederti alcune cose che penso di aver capito ma delle quali non sono ancora del tutto convinto.
È stata un periodo molto vuoto senza di te sai? Lo so, me lo avevi detto ma, non ho mai voluto crederti. Pensavo proprio che ci sarei riuscito lo stesso, anche senza e, invece….la vita senza di te non ha molto senso. Il lavoro, gli amici, gli hobby niente…. Non c’è proprio modo di compensare, di…. sostituirti.  
È come se ci fosse un vuoto, un ansia, un senso di non appartenenza, di non possesso. Qualcosa che può essere riempito solo da te.
Lo sai che hanno inventato anche le Chat per cercare di trovarti? Non sono male, ma, secondo me, è un luogo dove la ricerca è molto poco organizzata. Tutti con certi musi lunghi…cupi. Tutti che amano il mare, la montagna, che vogliono chiarezza e sincerità. Sono talmente spaesati da essere convinti che tu sia il principe azzurro o l’anima gemella!!!
Però se ci pensi non ti sei comportato molto bene. Anzi direi che ne hai fatti proprio tanti di casini, al punto che c’è da pensare se non sei anche tu un virus batteriologico scappato al controllo di qualche super potenza. Dici di no? Ma guarda le conseguenze, guarda che cosa  hai combinato a tutti quei disgraziati che ti hanno cosi tanto creduto, cercato, trovato.
Giulietta e Romeo per dirne una,  non potevi farla svegliare un attimo prima che  lui bevesse quel dannato veleno? E perché Leopardi e Silvia? Voglio dire, non parlo di arrivare al rapporto fisico, che a quell’uomo avrebbe comunque fatto tanto tanto bene, ma un aperitivo, un caffè,  cosa ci voleva a combinarlo?.
Per non parlare di  Dante e Beatrice, questi dove me li metti? Nove anni a contemplarla senza un bacio, una carezza, cosi, accontentandosi di vederla semplicemente camminare…..nemmeno sapeva se si chiamasse veramente Beatrice…..secondo me  il sommo poeta, è arrivato all’uso delle droghe più impensabili pur di dimenticare la sua amata. Dici che non è cosi? E come può un essere umano partorire un opera cosi disumanamente bella senza un bell’aiuto farmacologico? Bah sarà come dici tu….”farina” del suo sacco!
Non è che a Petrarca sia poi andata tanto meglio. Voglio dire “….Infatti Laura, tanto per naturale onestà d'animo quanto per segreta e superiore benevolenza verso il poeta, non gli cedette (leggasi non gliel’ha data), Gli procurò, invece, ma questa volta senza volere, un altro grandissimo beneficio… morì. Quando Laura è in cielo il Petrarca la sente tutta sua, fuori da ogni pericolo, Non più tentazioni sensuali, non più disappunti e gelosie, non più caduta e peccato. Ora è soltanto del poeta e di Dio… ti sembra tutto normale?
Hai costretto un Catullo “qualsiasi” ad innamorarsi di una certa Lesbia, che poi non era Lesbia bensì Clodia, che però lui paragona a Saffo, ma Saffo non era lesbica? Quindi non solo una dall’identità poco definita ma anche una decisamente poco affidabile….era  pure sposata!! Intendo dire, quello è Catullo non uno qualsiasi, è uno carino delicato, gracilino, ma si è innamorato e poi si è ammalato e alla fine….. è morto a causa del “mal sottile”……ma quanti nomi hai usato nella tua storia? Non è che per caso, tra i tanti hai usato, anche Zeus o Ra o Cristo? No perché, in tal caso,  mi si chiarirebbero tante altre cosette in sospeso.
Ma chi ha inventato il termine Amore Platonico? Pare un certo Marsilio Ficino ma secondo me glielo hai consigliato tu, l’ennesimo dei tuoi deliri. “il modo in cui comunemente si definisce una forma di amore sublimata, che esclude la dimensione sessuale e passionale”….dico ma…. stiamo giocando? Platone parla nel Simposio di un certo Pòros (intelligenza) e di una certa  Pènia (povertà e bisogno). Questo non ne voleva proprio sapere di “giacere” con l’innamoratissima Pènia la quale però, anche allora le donne non si fermavano davanti a nulla,  approfitta dell’ubriacatura di Pòros per “giacere” con lui…. Da questa “notte rubata” nasce Eros, il più antico degli Dei,  la forza che fa andare avanti il mondo, che porta alla procreazione e alla continuazione della razza umana….” Quindi fammi capire, amore come sublimazione di un sentimento che non conosce materialismi,  amore inteso come espressione filosofica e astratta…. “è meglio non farlo” ma, in pratica, se succede, nasce qualcosa di esageratamente incline all’amore stesso e non solo, ma costruttivo ai massimi ai fini della continuazione della razza umana….. tutto molto chiaro non c’è che dire.
E perché Elena e Paride? Quel poveraccio di Priamo s’è giocato una città perché l’innamoratissimo figlio non aveva capito quale delle due “troie” fosse veramente casa sua!
E non è che se giro la frittata le cose siano andate tanto meglio. Anche se lo guardo dal lato della donna non posso certo dire che siano state rose e fiori… vuoi qualche nome?
Penelope, Didone, Eva Braun, Claretta Petacci, Cleopatra, Desdemona, madame Butterfly……mamma mia quante.
Come vedi, hai sempre combinato tanti casini. Mi sono chiesto in questo lungo tempo di attesa se, alla fine,  non fosse un bene l’averti perduto. In effetti laddove si parla di te, si parla anche di perdizione, dannazione, delusione, inganno, tragedia insomma… fa bene alla fine? Ammettiamo che un attimo di dubbio possa esistere? Vogliamo proprio condannarli tutti questi “amanti della solitudine”? Tutti questi che continuano a dire “sto bene da solo” non c’avranno visto lungo alla fine?
Ma è un dubbio che dura un attimo proprio perché, per motivi che non sono facilmente comprensibili, non si riesce a vivere bene senza di te. La mente e il cuore non andranno mai d’accordo …..
Con trauma e sacrificio ho anche io superato Babbo Natale e anche la Befana. Anche io so che nessuno mi bacerà per farmi diventare principe o per farmi sputare il pezzo di mela. Questo mondo è pieno di gente come me, che ti conosce benissimo. Persone che ci sono passate e che ora hanno paura, capisci? Paura perché quando tu arrivi ti impadronisci di tutto. Ti metti davanti e ci “possiedi”, obbligandoci a vivere per lei o per lui. Paura perché è rimasta come unica arma di difesa. Pensi che ti scaccino perché “non trovano l’anima gemella”? No non è cosi, tutti quelli che ci sono passati sanno perfettamente cosa vuol dire ammalarsi di te. Si ricordano perfettamente di quanto hanno sofferto e, guardandosi in giro, non trovano proprio tutto questo ottimismo in altri esempi.
E hanno paura, proprio perché non c’è altro che possono fare se non avere paura di te… si innamoreranno di nuovo nel modo più casuale del mondo, nessuna tecnica, nessuna tattica, nel modo più diverso rispetto a quello che hanno sempre pensato, quello che hanno voluto, tutto questo può mettere paura.
Perché credere in te vuol dire essere pronti al sacrificio, essere pronti a soffrire. Chiedi un prezzo altissimo a tutti coloro che si mettono alla tua ricerca e ancora più alto a coloro che ti trovano.
Ma  alla fine vinci sempre tu. Perché sappiamo quanto sia meglio cosi, quanto sia meglio dannarsi, disperarsi anche se per un periodo che spesso è brevissimo. Un istante solo forse ma un istante che sarà sempre dentro di noi a ricordarci quanto pur nei vortici, pur nella tempesta, ci siamo sentiti “completi”.
E allora ti rendi conto che Giulietta non doveva svegliarsi un attimo prima e che Romeo doveva morire dal dolore per quella perdita. Solo cosi poteva diventare una “storia d’amore”, la più bella di tutte le storie. Solo cosi Leopardi e Dante e Petrarca e tutti quelli che hanno voluto parlare di te, hanno potuto spiegare cosa vuol dire amare veramente anche a costo della loro vita.
Per te si soffre, per te si può morire ma, è sicuro che con te a fianco si riesce a dare il meglio di noi e, soprattutto, ci sente immensamente appagati.
Quante notti ho passato a parlare con te, a chiederti perché accadeva, perché avevi deciso di non volermi più. Quanti luoghi ho visitato cercandoti negli occhi della gente, nei tramonti nelle lune piene, nei mari calmi della sera e in tutte quelle cose che un po’ ti richiamano alla mente,  nella continua speranza di vederti, di scovarti in una parola, in uno sguardo. Tu eri li ma non volevi parlare con me, forse pensavi che non fosse il mio turno o forse che non lo meritassi ma, ti sei sempre sbagliato. Non mi hai permesso di  stringerti, non mi hai permesso di baciarti, di addormentarmi e di svegliarmi con te vicino.  In tutto questo tempo ho potuto solo sognarti,  desiderarti, immaginarti,  raccontarti di me.
Ma non ho mai perso la speranza e, come vedi, eccoti qui. Aiutami ad alzarmi… sono pronto per partire di nuovo però, prima, rispondi a questa domanda che mi assilla da sempre… tu eri il serpente o la mela?


venerdì 14 giugno 2013

.. e tutto questo, non andrà perduto nel tempo come lacrime nella pioggia... (Blade Runner).

... Perchè non è tutto male quello che abbiamo fatto, anche se oggi ci sembra il contrario. 
Riuscire ad "azzeccarle" tutte non è possibile ma.... se ci fermiamo a riflettere, capiremo che c'è assolutamente qualcosa di bellissimo che abbiamo lasciato dietro di noi.
Ed è proprio quel bellissimo che deve farci capire quanto, nel nostro piccolo, tutti noi siamo stati grandi, siamo stati bravi. Quanto abbiamo fatto del bene e quanto abbiamo agito nel giusto. 
C'è tanto di tutto questo nella nostra vita a prescindere da quanto tempo è passato e quanto ne dovrà ancora passare ...
E cosi accade se guardiamo i nostri figli che crescono e che ci si filano sempre di meno. Anche se creano tante preoccupazioni ed impegno, sono veramente l'esempio dell'unica ragione per la quale siamo al mondo e, prima o poi torneranno ad occuparsi di noi.
Cosi accade se guardiamo i nostri genitori che invecchiano e ci lasciano. In ogni piccola ruga del loro volto c’è il segno di quanto siamo stati importanti per loro, quanto amore senza condizioni ci hanno regalato, quanto per tutto questo non ci hanno mai chiesto niente in cambio. Solo guardando i loro sorrisi stanchi,  capiremo  quanto bene gli abbiamo fatto, ogni volta che gli abbiamo dedicato anche solo un minuto del nostro tempo.
Cosi accade quando un amico ci chiama per sapere come ce la passiamo anche se il vero scopo è raccontarci un po’ come sta lui … se in quel momento abbiamo da fare o siamo in una delle nostre giornate storte, e non avremmo alcuna voglia di raccontare i nostri "solitissimi" problemi nè tanto meno ascoltare i "solitissimi" problemi degli altri, lui l’ha fatto perché ci ha pensato, perché voleva condividere un suo momento solo con noi. L’amicizia è un regalo rarissimo che questa vita ci offre, non dimentichiamolo mai. Un qualcosa che coltiviamo giorno dopo giorno ed ha radici anche antichissime nella nostra storia.
Cosi accade quando la nostra compagna o il nostro compagno ci ha fatto arrabbiare. Ora soffriamo e siamo pieni di rabbia ma, pensiamo a quanti momenti bellissimi abbiamo condiviso, pensiamo a quanto sarà bello tornare a casa e fare pace e magari, riuscire a trascorrere una serata seduti sul divano abbracciati davanti alla tv, per poi andare a dormire scaldandosi nel letto uno vicino all’altro, ancora una volta...
Il profumo di quei momenti di semplicissima intimità è veramente impareggiabile e dovremmo capire che il segreto è riuscire a stare insieme il più a lungo possibile nel miglior modo possibile e che non può andare sempre come piacerebbe solo a noi.
La vita non è una cosa da poco e più passa il tempo e più diventano rari quei momenti che ancora ci brillano nel cuore e nella mente ma .... ho detto "rari" non "impossibili". 
Quei momenti di assoluta felicità, di spensieratezza, dove tutto ci sembrava superabile e tutto raggiungibile, fanno parte di un passato che non è del tutto irripetibile. Bisogna solo andarlo a cercare con più attenzione. L’età è un argomento impegnativo e dobbiamo rendercene conto ed accettare il cambiamento. C’è sempre il modo per trovare un pensiero positivo. Tutto questo fa parte di questo minuscolo spazio temporale che ci è stato regalato e che in un modo o nell’altro dobbiamo portare a compimento.
Se riflettiamo un po’ capiremo quante cose belle abbiamo e quante altre potranno essercene … ed è un vero peccato non considerare tutto questo.
Così eccomi qui. Anche io ho riflettuto, anche io come qualunque essere vivente, ho avuto i miei momenti di immortalità e di splendore assoluto. Cosi come anche io sto vivendo il mio declino, la mia sofferenza, il mio rendermi conto di nuovi aspetti che fino a ieri nemmeno sapevo esistessero. Anche a me la discesa  sembra a volte troppo ripida e mi viene spesso la  voglia di trovare un appiglio per fermare tutto, per riprendere fiato, per capire dove ho sbagliato, per trovare il modo di migliorarmi ma ….. non si può fare.
A volte mi vedo irrimediabilmente invecchiato, rabberciato ma, nel bel mezzo di questa vita un po’ patchwork …. Il mio quadro non è assolutamente niente male. Ogni giorno una pennellata, ogni giorno un colore da ravvivare … ogni giorno qualcosa da disegnarci sopra.
Anche io, come ognuno di noi, ho fatto delle cose molto belle. E una di queste cose è scrivere. Momenti di buio assoluto e di luce accecante, di grande tristezza e di sconfinata gioia. Amici da ricordare, amori da descrivere, episodi di vita normale. Tutto questo buttato alla rinfusa su un foglio ha, preso alla fine, un aspetto importante. Perché ogni parola, ogni frase, rappresenta sul serio quello che ho vissuto.  Leggendo queste cose io mi accorgo di quanto, non volendo, io sia riuscito ad essere me stesso, quanto in quelle parole ci sia sul serio descritto tutto quello che ho fatto, provato, detto in quei momenti. Quanto in quegli scritti apparentemente deliranti, ci sia veramente una parte importantissima di me e, con grandissima presunzione, una piccola parte anche di chiunque avrà la pazienza di leggerli.
il mio unico intento è quello di condividere alcuni momenti di semplicissima, bellissima, unica, vita di uomo.

Marco






sabato 1 giugno 2013

Non mi adatto...



No non mi adatto e non mi sento in colpa per questo…

Forse è questa età che ogni giorno mi ricorda il suo inesorabile “nuovo giorno” senza aver risolto o forse è solo la paura di non essere più in tempo. Forse è questo stupido senso di appagamento o semplicemente un modo per tentare di giustificare tante cose che giustificazione non ne hanno affatto….

A volte bisognerebbe avere il coraggio di ammetterlo…siamo fatti cosi e basta.

I miei errori non si cancellano né si sbiadiscono. Sono ancora troppo nitidi nella mia memoria per riuscire ad assolvermi e passare oltre e tutto questo si trasforma in paura…

Si ho paura… paura per troppe cose che fino a ieri nemmeno consideravo e questo nuovo sentimento non combacia con quello che pensavo di me.

 Ci vuole tanto coraggio per ammettere di avere paura e non è un contro senso. Paura di restare solo, paura di avere qualcosa che proprio non va. Paura di ricadere negli stessi errori e tornare ad allontanare qualcuno che si era avvicinato … chissà perché questa vita funziona cosi. Questa vita dove sembra che tutto vale, questa vita dove tutto quello che non è successo in un milione di anni ti succede in un secondo. Questa vita dove continuo a giurare che il caso non esiste quando tutte le cose più stravolgenti sembra che accadano proprio per caso…. Ma non era già tutto scritto?

Molti dicono che si puo’ sempre cambiare ma io non riesco proprio ad individuare il modo.

Ho dipinto un quadro dentro di me quando ancora non avevo ben capito come funzionava. Un quadro pieno di colori bellissimi, di pensieri delicati e buoni propositi. Un quadro dove ci sono lui e lei che si tengono per mano. Una vita trascorsa insieme e ora, anche se vecchi e malandati sono ancora li, che passeggiano uno vicino all’altra. Intorno a loro tutti i colori delle mille stagioni vissute insieme, i volti delle persone conosciute e perse per strada. La malinconia di essere arrivati al traguardo di una vita ma la consapevolezza di quanto sia importante il fatto di arrivare insieme a questo traguardo….

Oggi nessuno saprebbe apprezzare questo quadro ma lo capisco anche. È cambiato tutto ma se li senti parlare vorrebbero tornare tutti ai vecchi tempi. Quando era tutto più semplice, quando era tutto molto meno Social Network

Troppi schermi portano a troppe paure.

La coppia è come una pianta delicatissima che va accudita tutti i giorni con piccole gocce di cuore e non qualcosa che deve stare in piedi per conto suo. Ma dov’è finita questa vecchia storia di “ho bisogno di te”?

La coppia non è qualcosa che si infila nei ritagli di tempo, l’amore non funziona cosi. Sentirsi indispensabile, non vedere l’ora di tornare a casa per poterla vedere e stringerla e odorarla e… trovare nuovamente la pace dopo una giornata di continue preoccupazioni…. Ma dov’è finito tutto questo?

Sembra come se non ci fosse più tempo per i nostri cuori. Ma quando capiremo che domani potrebbe essere troppo tardi?

Il tempo non si ferma ad aspettare le nostre indecisioni e anche se avere paura è lecito,  mascherarsi dietro questa falsa disillusione non porta assolutamente a niente

Siamo troppo propensi a chiedere che a dare e ascoltarci non va più di moda

Si è la verità io non ci credo più anche se ogni minuto mi dico il contrario. So bene quanto sia complicato ma conosco altrettanto bene il mio valore come essere umano e soprattutto come uomo. Conosco le mie debolezze e i miei punti vulnerabili ma giuro, il mio cuore batte ancora i rintocchi giusti delle mie emozioni senza falsità e finti perbenismi. Sono stato cattivo anche io ed ho fatto del male, come tutti ma com’è anche normale che accada. Non si può “azzeccare” tutto nella vita e va assolutamente preso anche il buono oltre che al cattivo.

Sono triste e piango e non me ne vergogno più.  Ma non per un amore perduto, non perché mi manca da morire, non perché abbia capito che non c’è altra via per il mio stare bene che starle lontano per sempre. Io piango perché ho paura di non amare più quando è l’unica cosa di cui ho bisogno. Sentirmi anche io un po’ accudito, sentirmi anche io un po’ protetto e coccolato. Qualcuno che mi dica “stai tranquillo” puoi chiudere gli occhi e riposare, ci sono io qui vicino a te.

Forse essere “rari” significa oggi essere “scomodi”?


venerdì 1 marzo 2013

Il profumo del tiglio



….No non sono un giudice anche se spesso mi atteggio a farlo. No non ho nessuna regola da portarmi dietro per poter dire “tu sbagli e tu no” perché alla fine questa vita di regole non ne ha se non quelle che tu stesso vorrai darle.
Anche io sono diventato bravissimo a dire solo quello che non vorrei ma, se non fosse che questo tempo non porta rispetto per nessuno, direi che il più bel “gioco” che potrei mai consigliare in questa vita è ……. decisamente “viverla”.
Se ci fosse una minima garanzia di “eternità”, trascorrerei il mio tempo a conoscere, a parlare, a confrontarmi perché sono convinto che solo cosi c’è una possibilità di trovare la propria strada, solo così potrei dare le risposte alle mie mille domande.
Non vedo l’ora che qualcuno mi convinca dei miei errori perché da solo non ci riesco più. Alla fine vedo solo cose che mi raccontano il contrario e cosi,  rischio la più assoluta presunzione di essere nel giusto.
Stiamo mettendo troppi ingredienti nel minestrone, correndo il rischio che alla fine non sappia più di niente. Perché questo voler apparire per quello che non siamo? Perché questa paura di mostraci….che rischi si corrono, io ancora non ci arrivo. Siamo tutti migliori di quello che rischiamo di apparire e alla fine arriva un etichetta, e levarsela da dosso, diventa difficilissimo.
Ci vogliono anni per capire una persona, a volte non basta nemmeno una vita, ma questo non vuol dire rinunciare a provarci. Se non facciamo in modo che diventino interessanti le prime frasi del nostro libro, che possano capire i nostri primi capitoli, come pensiamo che possano comprendere la nostra storia?
Questa abitudine di presentarci con dei curriculum che non ci appartengono, che mostrano immagini di noi stessi completamente diverse da come siamo realmente ….
Come se volessimo dire “sono qui ma non so che ci sto a fare, sono qui ma è assolutamente meglio che tu non mi veda”.  Perché questo, voler essere cosi immediatamente “poco credibili”?
Esiste una cosa bellissima che stiamo dimenticando di usare… si chiama “istinto” e sono assolutamente dell’idea che se sapessimo usarlo, non potremmo sbagliarci mai.
Stiamo perdendo di vista quanto saremmo più bravi a fidarci di “che sensazione” ci ha lasciato questo o quell’altro episodio. A fidarci degli odori, dei gesti, degli sguardi……
 Senza biglietti da visita variopinti, senza farci prendere in giro dal luogo e dai vestiti. C’è talmente tanto di quel “Bello” da scoprire dentro ognuno di noi che se chiudessimo gli occhi, e cercassimo di “annusarlo” negli altri, non servirebbe alcuna spiegazione e, forse troveremmo sul serio, quel famoso pensiero positivo.
Io dico che tutto questo passerà, e sarà per merito nostro. Merito di noi che abbiamo dato inizio al decadimento, dimenticandoci di quello che ci dava realmente “gusto”, che ci faceva sorridere e ci lasciava un senso di sano appagamento. Siamo noi che abbiamo abbandonato quella strada, noi che ormai siamo passati dall’altra parte del percorso, pensando che tutto fosse scontato, acquisito. Il lavoro, le amicizie, gli amori. Non è vero che solo da giovani si può essere felici e lo dimostra quanto “non senso” gira all’interno delle nuove generazioni ma, è sicuramente dovuto anche al brutto esempio che le “nostre” generazioni stanno fornendo loro. 
Vivono come in “anticipo” ma solo per emulazione. Si guardano in giro e vedono noi, fantasmi indecisi che procedono su queste nuove vie senza meta e piene di sorrisi troppo spesso gratuiti.
Questo essere single, questo essere autonomi, questo dire “sto bene cosi” è assolutamente falso e dovremmo ammetterlo invece che insegnare il contrario. Loro non hanno il nostro trascorso, non hanno vissuto gli anni del “Non c’era ancora niente e possiamo inventare tutto”. 
Loro non si ricordano dell’odore della miscela….. Loro sono nati con i cellulari in mano, comunicano solo per sms e si parlano solo nelle chat al punto che, quando si incontrano non hanno proprio più niente da raccontarsi.
Invece noi lo sappiamo benissimo che odore ha la miscela ma non sappiamo fornire un buon esempio. Nonostante tutto ci mischiamo a questi giovani  nei locali, nei bagni pieni di coca, nei bicchieri pieni di vino. Anche noi chattiamo perché è più comodo, è meno impegnativo e, anche noi non sapremo cosa dire quando ci leveranno la tastiera.
Ma per quelli che sanno, quelli che ricordano, il prezzo da pagare è più alto, perché di anni ne abbiamo molti più dietro che davanti e non c’è nessuno che possa sfuggire alla verità di uno specchio. Le nuove generazioni sono ancora in tempo per cambiare noi, tutto questo tempo non lo abbiamo più e dovremmo rifletterci sopra. 
Io dico che arriveremo  a capire quanto ci sbagliamo, quanto questo continuo andare a letto senza nessun sapore in bocca se non quello dell’ultimo aperitivo, non serve assolutamente a niente…. Questo far tardi gratuitamente, questo stare dove tutti dicono che bisogna stare…. Alla fine non ne potremo più. E torneremo a cercare quel qualcosa che ci appaghi, torneremo a restare a casa, magari a riflettere, magari a sentirci un po’ soli ma, sicuramente, ricorderemo quanto si stava meglio seguendo altre strade, facendo altre cose, dicendo altre cose. Torneremo alle nostre vecchie abitudini, alle cose più vere, alle persone più adatte a noi.
Io non sono un giudice e non ho nessuna verità da raccontare ma mi domando spesso….. dove ho sbagliato…. Dovremmo farlo un po’ di più tutti quanti nonostante sia molto più facile dire che hanno sbagliato gli altri.
Un tempo guardavo il mio mare e per quanto non vedessi orizzonte, per quando non avessi punti di riferimento non avevo paura di spiegare le mie vele ed affrontarlo.
 Sentivo il suo rumore, vedevo il suo schiumare sempre pronto a mettermi in guardia, sempre pronto a minacciarmi. Sempre pronto a chiedermi “ti senti in grado di affrontarmi”?
Ma quella era l’età che non conosce paure. L’età dove ti fidi della tua barca e delle tue vele per quanto piccole ed inesperte possano essere.
Mi fidavo del mio coraggio, del mio sapermi ritrovare nei momenti di grande turbamento e …...vedevo tutta la mia vita da vivere e quella “voglia di andare a vedere” cosa sarebbe successo mi inebriava al punto di non saper procedere in modo cauto.
Il mio mare me lo aveva detto, ma io non gli ho dato ascolto
Forse non mi ha voluto mettere alla prova in tempi in cui avrei potuto fare una giusta esperienza
Forse sono stato bravo ad evitare i suoi pericoli, i suoi avvertimenti
Forse sono stato semplicemente fortunato…..
Oggi guardo con malinconia la mia barca e la trovo invecchiata ed io con lei
Il troppo mare l’ha lentamente sfiancata e non mi sono preoccupato di ripararla per prepararla al tempo dei pensieri importanti. Perché non potevo immaginare quanto “peggio” sarebbe arrivato.
Non sento più quell’odore e se guardo l’orizzonte non vedo più la linea blu ma solo qualcosa che somiglia a qualche altra cosa che ho già visto e che non mi piace più.
Ho avuto meravigliosi compagni di viaggio ma oggi non li trovo più e non so a chi chiedere consiglio, proprio oggi che vorrei sapere perché mi sento cosi …
A volte mi sembra tutto cosi chiaro che mi verrebbe voglia di mollare il timone e lasciarmi andare perché comunque andrebbe nel modo che sento di non poter più cambiare
Ho ancora  bisogno del  profumo della primavera
quando sembra che tutto sta nascendo di nuovo
L’odore dell’erba e di quello strano e variopinto fiorire ovunque
Il colore della frutta di stagione sulle bancarelle degli ambulanti
Il frastuono degli uccelli che ti vengono a ricordare che sono tornati nonostante tutto
Ho ancora bisogno del profumo dell’inverno,
quando per le strade c’è odore di  legna che brucia da qualche parte in qualche fortunato camino
quando sento l’aria pesante di quelle giornate cariche di tutta la pesantezza di una fredda giornata.
 Ho ancora bisogno di guardare la pioggia sbattere contro i vetri
Di sentire il freddo sulle mani e sul viso, quel freddo che mi fa cosi apprezzare il mio imminente tornare a casa
Ho ancora bisogno del profumo dell’estate
Quando tutto sembra avvolto da una luce più intensa,
Quando ti sembra di nascere a nuova vita solo per il semplice fatto di cambiare abiti, quando ti sembra che ti stai lasciando dietro le delusioni del passato inverno e che tante novità stanno per arrivare
Quando in  quelle serate che non vorresti finissero mai, ti ritrovi a girare senza meta per le strade di Roma e ti rendi conto  per l’ennesima volta quanto sia la città più bella del mondo
Ho ancora bisogno del profumo del tiglio , quello che mi accompagnava quando attraversavo l'interminabile scorciatoia che portava in paese. Quel posto che al principio mi terrorizzava, del quale non vedevo mai la fine e che  facevo di corsa cercando disperatamente la vista della croce di quella chiesa che mi avrebbe avvertito che l'incubo stava per finire. 
Con il passare del tempo, quella scorciatoia sarebbe diventata la mia strada.
Quella  che avrei percorso mille volte,  lentamente, godendomi quei battiti nuovi, quelle sensazioni mai sentite, quell’idea di essere troppo giovane e stupido per contenere un cuore che provava tutte quelle cose alle quali non sapevo ancora che nome dare.
I pensieri dei miei primi spettacolari amori. Pensieri semplici, fatti di "sogni e di primi baci", di "passeggiate mano nella mano"....fatti di "solo io e lei per sempre". 
E mi teneva compagnia quel profumo che non capivo e che per mille anni ancora, mi avrebbe ricordato di quei momenti, di quei miei pensieri nuovi.
 A volte mi sembra di sentirlo nell’aria, mi capita di fermarmi per cercare, per capire da dove arriva e non trovarlo  perchè......perchè non ho più quei pensieri positivi, perchè non ci sono più quei motivi semplici …... solo il bellissimo ricordo di quella passeggiata, di tutti quei battiti innocenti, di tutte quelle parole confuse, a volte ridicole  ma sicuramente vere, dette a tutti quei meravigliosi cuori che non ho mai incontrato e dei quali sarò per sempre perdutamente innamorato.

domenica 5 febbraio 2012

Io e te...


Apro gli occhi, guardo la sveglia….  Sono ancora le 7. E’ domenica e…. avrei potuto dormire di più ma, ormai è cosi.  La chiamano sveglia biologica ....e non prevede ora legale.
C’è gente che se “non dorme almeno 8” il giorno dopo è uno straccio…. del resto sono andato a letto molto presto, alla fine 6 ore sono quasi un record.
Una di quelle notti dove i sogni sanno tanto di realtà. Dove ti ricordi perfettamente  il colore grigiastro dei protagonisti che sembravano interpretare te in qualcosa che ti sta accadendo o che ti accadrà tra non molto. Mi alzo e resto seduto sul letto, ad occhi chiusi,  ascoltandomi per capire se qualcosa è cambiato dentro di me, se c’è ancora quel senso di vuoto, quella mancanza sorda che ha un suono tremendamente metallico ogni volta che la sfioro col pensiero. Quella cosa alla quale non so’ più dare una spiegazione che mi soddisfi e….. si, c’è ancora e mi tormenta. Non resta che pormi la solita domanda … ma quando passerà?
Come un “virus” che mi altera la vista e mi fa vedere tutto brutto, tutto inutile compresa quest’ultima mia serata. Non mi ricordo più quando sono rimasto colpito da qualcosa che non fosse qualificabile con un “ma cosa sono venuto a fare….”.
Mi ricordo qualche frase buttata li per manifestare la mia velata disapprovazione nemmeno tanto velata. Alla fine c’ho provato. Ho provato per l’ennesima volta a farmi andare bene quello che stavo facendo ma, il risultato è sempre quello ormai. Ho provato per l’ennesima volta a rispettare il ruolo che mi hanno sempre attribuito ma non ce l’ho più tutta quella fantasia, tutto quell’accomodamento.
Altro aspetto del virus, sembra che mi esprima solo con concetti assolutamente complicati. Come se volessi esprimere un’assoluta verità ma non ci riuscissi con le parole. Come se sapessi benissimo cosa dire e non riuscire ad arrivare al punto. Sto diventando contorto ed insofferente.
Mentre mi parlavano ero “posseduto” dal desiderio di uscirmene con un dettagliatissimo resoconto sul loro assolutamente disarmante modo di comportarsi e su quanto fossero sbagliate le idee che tentavano di esprimere ma … alla fine mi sono contenuto….  Sono stato davvero bravo e poi, dove sta scritto che le mie di idee siano esatte?
Comunque no, non credo che tutto questo dipenda da quei “figuranti” profumati, abbronzati e super taccati, e nemmeno da tutto l’alcool che ho bevuto. Ho solo tentato di bere un po’ di più nella speranza di vedere migliorare la situazione ma ... alla fine dipende tutto da me. Qualcosa sta decisamente male dentro …..
Mi alzo e ti vedo li, sul divano. Mentre guardi fuori dalla finestra, hai già la sigaretta accesa. Mi sbirci mentre entro nel salone di questa casa dove sono ospite anche se è casa mia e capisci al volo l’esito della mia nottata, hai sempre capito tutto al volo.
Vado a farmi un caffè lo vuoi? Mi fai cenno di no con la testa. Mentre aspetto che la vecchia moka faccia il suo rumoroso compito penso alla mia prima domanda. La voglia di spiazzarti è sempre tanta ma questa mattina i miei neuroni non lo vogliono proprio sapere di mettersi in moto quindi….
È passato un bel po’ di tempo, dove sei stato?
Qui intorno
Hai avuto da fare?
No non molto, ho avuto più da guardare
Trovato niente di interessante?
Come al solito, tante anime in pena….
Cosa ti ha fatto tornare?
Tu
Già…. Lo immaginavo…..  che ne pensi?
Che è arrivato il momento di parlarne un po’
Si lo sento anche io che le cose stanno cosi , ma questo non glielo dico ….. sarebbe inutile.
Bevo il caffè, c’è una luce bellissima che entra dalla finestra, passando tra le tende che non credo  aver mai aperto da quando sono qui. Il salone ha un aspetto molto esotico stamattina e fa caldo, a dispetto della tramontana che fuori sta sbattendo le piante. Forse ho lasciato il riscaldamento acceso ….. no.
Mi sento a pezzi ma non vado male. I miei capelli sono decisamente da tagliare ma passarci le mani in mezzo mi da una bella sensazione, per lo meno ci sono ancora….  Ieri mattina non mi sono rasato. Sono un fanatico ed ero convinto che l’effetto bohemien barba incolta e abbronzatura accennata da un paio di partite a tennis,  potesse darmi un tono da bel tenebroso per la cena della sera ma, come al solito, non è andata. Non c’era nessuno su cui dover fare a tutti i costi colpo.
Devo avere un aspetto tremendo ma questo modo un po’ trasandato mi piace.  Mi piace il mio disordine e sentire il mio profumo in giro. Fa parte del mio coccolarmi e mi riesce bene anche se non serve ad  un granché . I pantaloni del pigiama sono esattamente quelli che definisco “pantaloni di un pigiama “, a quadrettoni rossi e blu, con due tasche fantastiche ed un laccio rosso che non va ovviamente mai annodato. Ho una maglietta a maniche lunghe bianche di cotone spesso che mi sta due volte ma ci dormo che è una meraviglia. Insomma se non fosse che mi sveglio sempre da solo, “lei” sarebbe orgogliosa di vedere tutta questa fintissima non-voluta perfezione in un uomo che va a dormire …….
Sembra un film girato con l’effetto sabbia. Manca solo una pala sul soffitto che gira pigramente, qualche moscone rompipalle  e un grassone all’angolo che si asciuga inutilmente il sudore con un fazzoletto rigorosamente bianco.
Mi siedo sul divano, lui è girato di spalle. Vorrei fumare anche io ma poi tossirei e sentirmi dire “fumi ancora cosi tanto”? non mi va proprio. Io so che fumo troppo e lui lo sa meglio di me.
Secondo te perché le cose vanno cosi?
Perché i problemi diventano tali solo quando capitano e quando capitano, non siamo quasi mai pronti ad affrontarli
Dovevo saperlo prima?
Tutti dovremmo saperlo prima perché il dopo è sempre tosto da affrontare
le nostre leggi personali non vengono mai scritte prima. Le scriviamo noi stessi durante, e non siamo quasi mai capaci di rispettarle nemmeno dopo averle scritte.
Ci piace sbagliare allora…
Ci piace illuderci, ci piace prenderci in giro, ci piace dare per scontato quando sappiamo che di scontato non c’è mai niente. Ma quando in ballo ci sono sentimenti seri è difficile metterci un po’ di testa
Potevo evitarlo tutto questo?
No non potevi
Avrei dovuto starle più vicino, avrei dovuto fare tante di quelle cose che non capisco come possano essermi sfuggite tutte ….
Lei sapeva benissimo chi eri e non ti è sfuggito proprio niente. Le cose cambiano in modo anche autonomo e non sempre per colpa di qualcuno.
Mi ha detto tante cose brutte …. Non mi amava più
Non c’è una coppia dove l’amore è pari. Ognuno ama a modo suo ma l’importante è amare e non come lo fai. L’amore non basta se l’altra persona è troppo sbagliata per noi e quando questo amore cala, diventa molto facile fare del male
Infatti sto male, ed ho una paura fottuta
Si lo so, è normale ma va bene cosi. Sono le fasi dell’allontanamento. La presa di coscienza che è finita è un processo lungo da accettare.
Si è cosi, ancora non riesco ad accettarlo … mi manca da morire.
Sarebbe assurdo il contrario non pensi? Tutto quel tempo passato insieme …. Ma non è stato tutto cosi brutto come lo vedi tu adesso, non dimenticarlo.
Non c’è una pillola che curi tutto questo vero?
No c’è solo il tempo e la tua capacità di tirarti su in piedi di nuovo. Molto dipende da te …
Ho il terrore di chiudermi, di tornare nella mia vecchia tana nella quale mi buttero’ in letargo chissà per quanto tempo….
Lo lascio li’ alla finestra mentre provo la strada della vestizione. Ammetto che “vestirsi” per andare a letto è molto più semplice. E poi non ho proprio voglia di studiare cosa è più adatto a me. La verità è che ho paura dello specchio. Paura di vedere nuovamente come sono e come sto.
Mentre penso questo torno da lui in salone e lo trovo ancora sul divano che  mi guarda e aspetta .
Ho conosciuto una ragazza
Si lo so.. racconta
È entrata dentro senza chiedere permesso. Com’è potuto succedere?
Perché te lo domandi, prendila come una cosa positiva no? I vuoti affettivi possono essere colmati solo da altri affetti e non dipende certo da noi quando e come succede
Non lo so… io non mi sento ancora bene, è troppo presto non pensi?
Non ci sono date precise, tutto succede perché è stato scritto cosi non perché lo vogliamo o meno. Non puoi impedirlo prima, puoi solo privartene dopo ma tutto questo ha un prezzo lo sai vero?
Mi sembra che questa vita chieda solo prezzi da pagare ….
È la tua vita, diversa da tutte le altre e… si è vero che ci sono prezzi alti da pagare e molto poco da riscuotere ma fa parte del gioco delle emozioni. Più alte sono e maggiori sono i rischi di pagare prezzi salati quando saranno finite ma…. Nel bel mezzo è un gran bel vivere
Io non so nemmeno questo. Penso a lei spesso e devo dire che questo pensiero ha decisamente un sapore agro dolce. Quando la vedo sto bene e quando è lontana mi manca ma, io non lo trovo giusto. Dentro di me sento di avere ancora tanto da soffrire e la sofferenza è un problema troppo individuale per poterla condividere con qualcuno. Ci vuole tempo e se cadi dall’alto di tempo ce ne vuole tantissimo….
Ho paura di fare del male…
No non è cosi, dall’altra parte c’è sempre un essere umano e come tale pensa e prova sentimenti. Con le sue esperienze, con le sue emozioni e con la sua bella testa. Sarà lei a stabilire quanto spingersi nel credere in tutto questo. L’unica cosa importante è che tu sia sincero.
Le ho detto che vorrei fare l’amore con lei….
Mi sembra un ottimo inizio….
Veramente le ho detto tante cose. Hai mai pensato a quante parole siamo capaci di dire? Mamma mia ….. in questo poi, io sono assolutamente il maestro. Maestro nel dipingere un quadro di me stesso che, alla fine, non è mai come  sono sul serio. La paura capisci? La paura di essere visto come realmente sono. La paura che qualcuno se ne possa approfittare ancora una volta.
Mi ritrovo spesso a pensare che sarebbe stato molto meglio nascere figli di puttana ma, a dirla tutta non so nemmeno come sia fatto un vero figlio di puttana. Chissà forse anche io lo sono stato e non me sono mai accorto.
La paura di lasciare il passato per il futuro, questo è il vero problema. Dove il futuro è quel minuscolo passo avanti che a noi sembra sempre un salto nel baratro. Perché ci vuole tanta fiducia nel farlo. Fiducia nel fatto che andrà diversamente dall’ultima volta e che questo nuovo passo porterà solo tante cose positive.
No, ci piace molto più restare aggrappati all’angoscioso passato perché per quanta angoscia ci abbia portato, è comunque un qualcosa che conosciamo e sappiamo gestire. Come se preferissimo soffrire nel sicuro, invece che concederci un opportunità di stare bene nell’incerto.
La verità è che tu non andrai mai d’accordo con la mia testa. Forse non c’è mai stata una grande intesa tra voi due e questo perché succede che tutto ciò che colpisce la testa lo superiamo facilmente , mentre quello che colpisce te  impieghiamo una vita a curarlo.
Quello che colpisce me fa parte delle cose più belle che in questa vita ci siano concesse. Innamorarsi è una cosa rara e meravigliosa ma devi essere pronto a prendere tutto il pacchetto. Devi essere pronto a soffrire per cose stupidissime e importanti. Devi essere pronto ad essere lasciato e a lasciare, pronto a piangere e a disperarti, pronto a gestire quel vuoto che senti dentro e che non sai mai quando potrai colmare… amare è molto impegnativo amico mio.
Forse il problema sta proprio lì …. Voler trovare a tutti i costi un perché. Forse hai ragione tu, bisognerebbe accettare e andare avanti ma io …. Sono molto stanco. Stanco anche di darmi la colpa di questo ultimo fallimento … ho una voglia matta di assolvermi per “Non aver commesso il fatto” .……  potrebbe essere che  non esiste  quello che cerchiamo?
Il tempo passa,  e ci si aggrappa a ciò che abbiamo avuto sperando che altro arrivi per farcelo dimenticare. La paura che quei momenti non siano ripetibili esiste non posso prendermi in giro su questo, perché sono irripetibili quelle situazioni, quelle persone, quell’insieme di cose che rendevano meraviglioso quel quadro …..
Sai, è facile dire cosa non ci piace. È facilissimo dire cosa non vorremmo che ci capitasse e cosa vorremmo invece trovare nel nostro cammino. Purtroppo però la vita non funziona cosi anzi, spesso purtroppo accade esattamente il contrario. Nel lavoro, nelle amicizie… nell’amore, spesso non esistono regole. Non esistono previsioni o strategie ma, esiste questo amore. Questo amore che per motivi inspiegabili ti costringe a difenderti. Eh si, perché per uno strano gioco delle parti accade spesso che dall’amore ci si debba difendere. Lo cerchiamo come dei forsennati eppure, quando abbiamo la rara fortuna di trovarlo succede che soffriamo, strano vero? No non è strano, perché parliamo di un sentimento straordinario e imprevedibile, irruento e meraviglioso, riempitivo e devastante. Tutto diventa poco importante, tutto diventa secondario perché … perché quella persona ha preso tutto il posto che avevamo a disposizione nel nostro cuore, ed è un posto di poltronissima, un posto da dove si può guardare perfettamente lo spettacolo della nostra vita.
C’ho provato anche io a “gestire” questo amore ma, ora mi sono arreso. Non è codardia o mancanza di quel “essere uomini duri” , lo so che in amore non esistono le persone dure.
Ma esistono invece coloro che lo accettano nel bene e nel male, lasciandosi cullare da quei momenti di estasi e turbamento. Godendosi le lacrime delle notti passate a pensare come poter soffrire di meno senza riuscirci nemmeno per un secondo. Quell’immagine sempre davanti agli occhi di quei momenti straordinari che ci sembrano cosi lontani nel tempo. Immagini di tenerezza quasi infantile dove i nostri sorrisi si incontrano tra parole incredibilmente dolci, promesse immature ed eterne.
Com’è possibile che sia tutto sparito? Il pensiero di lei non mi abbandona nemmeno per un istante lasciandomi cosi provato alla fine del giorno che non ho nemmeno più la forza di parlare ma … sai che c’è? C’è che le cose stanno cosi e non ci voglio fare nulla, non mi va più. Sono stanco di combattere qualcosa che alla fine mi fa provare cosi tanto…
Voglio che questo amore mi distrugga fino in fondo se questo è il mio destino perché è pur sempre come viaggiare sul mio arcobaleno, sulla mia barca alla deriva, sulle mie meravigliose illusioni.
Io la amo ancora da morire e non c’è più orgoglio nelle mie parole e nei miei gesti, non servirebbe. Mi bastava una sua carezza per toccare il cielo ed una sua parola per sentirmi morire ma non mi importa perché è proprio cosi che funziona. È proprio cosi che ho sempre pensato essere innamorati e non mi sono mai illuso di avere solo prati verdi e rose fiorite.
 Mi sento esplodere il cuore nel petto perché la vedo lontana e irraggiungibile ma anche questo è amore no? Me lo hai insegnato tu. Amore senza condizioni, amore che sgorga puro dalla mia pur piccola ma unica fonte di sentimenti puri. Poca cosa forse ma, assolutamente il massimo per un uomo della mia età. Si è vero, si sbaglia tanto quando si ama in questo modo e si soffre anche tanto ma , cosa vuoi che possa fare? Cosa vuoi che possa fare se il mio unico desiderio è svegliarmi al suo fianco e vederla ancora nel tuo sonno profondo. Cosa vuoi che possa fare se il mio quadro preferito ritrae lei e me seduti su una qualsiasi panchina di un qualsiasi parco a tenerci per mano, vecchi e felici di poterci raccontare il nostro meraviglioso passato vissuto insieme …. Cosa vuoi che possa fare?
Amare cosi non fa bene ma, la vita è questa e dobbiamo assolutamente considerare quanto sia una fortuna poter provare cose cosi importanti quando di tempo ne abbiamo molto piu’ dietro che davanti.
Io non pensavo che mi sarebbe potuto capitare ma, invece, è accaduto e mi considero l’uomo più fortunato del mondo anche se il mio cuscino si tinge spesso delle mie lacrime rosse.
L’esperienza è fatta dalla somma degli episodi negativi e questo l’ho imparato a mie spese.
Non ci sono più colpe da dare né da prendere, semplicemente “quello che è stato è stato” ma, per favore ……  niente più previsioni  niente più programmi se non quelli che riguardano il mio immediato futuro.
Desideri ….. certo, è umano sentire ancora la mancanza di tutto quello che ho vissuto ma non può e non deve affossarmi il fatto di non averlo più. Mi tengo volentieri questo senso di incompletezza, quanto meno per restare sorpreso quando mi accorgerò che mi sbagliavo.
Molto più importante è oggi  il saper cogliere quello che mi fa stare bene e, anche in questo, ci vuole tanta abilità. Si corre il rischio di fare delle nostre giornate un emporio di oggetti molto inutili e bisogna prestare molta attenzione a cosa decidiamo di regalare anche se è un semplice pizzico di sentimento  perché ….  è tutto un attimo, e un attimo dopo è già parte di un doloroso passato.
Io non le conosco le verità di questa vita. Io conosco solo quello che ho vissuto,  e provo a cimentarmi in un minimo di previsione per il domani, quel tanto che basta per cercare in essa un pensiero positivo.
il mio specchio mi conosce molto bene e lui non mi mente mai, nemmeno un giorno, nemmeno un minuto e non è solo quello che appare riflesso a raccontarmi come stanno le cose ….
Nei miei soliti gesti,  c'è tutta la mia storia, c'è il mio rimettere e riprendere dall'armadio l'antico guerriero . Cercando i nuovi vestiti per la nuova giornata  dove per vestiti, non intendo gli abiti di scena,  ma la forza di dire a me stesso "sono ancora qui e sono pronto" . 
Pronto a tutto,  pronto a rivedere mio padre sulla sua sedia a rotelle, pronto a sentire la disperazione di mia madre che non vuole ancora arrendersi,  pronto a combattere tutto quello  che mi sta stretto, pronto a sorridere  agli amici che si lamentano di tutto quel “bellissimo” che hanno e che non vedono.
Io trovo tutto questo meraviglioso , impegnativo,  faticoso, assurdo, imprevedibile e, questo sentirmi sempre al limite di mollare  mi fa capire ancora una volta che sono stanco ma vivo. Mi fa capire che posso ancora alzarmi e provarci di nuovo, che posso ancora specchiarmi senza farmi schifo, che posso ancora guardare negli occhi chiunque desideri un confronto.
Anche nell'esigua autostima che mi porto dentro,  anche nella consapevolezza di quanto ho sbagliato,  è comunque la mia vita  unica nel suo genere  e nel suo manifestarsi  senza alcuna possibilità di ritornare indietro anche solo per un attimo e provare a fare diversamente.
Lui mi guarda e sorride. Ed io conosco bene quel suo sguardo. Ora sento il suo respiro, sento i suoi battiti che tornano lentamente regolari. Allunga una mano e mi accarezza, come per dirmi “grazie”, grazie per aver capito quanto in questa vita sia importante provare tutti quei sentimenti puri. Amare, ridere, desiderare … tutto quello che ci farà sempre e comunque bene nonostante tutto. Non ha nessuna importanza come andrà a finire mentre è fondamentale poter dire che il nostro cuore ha funzionato bene, ha fatto il suo compito e noi non abbiamo impedito nemmeno per un istante che ciò accadesse. Perché questo è il vero segreto. Poter accumulare più episodi possibili di sensazioni, di emozioni. Poterci concedere il più altro numero possibile di battiti positivi, perché ognuno di quei battiti, servirà per mantenerlo accesso e ci farà brillare di luce propria. Ognuno di quei battiti, sarà un piccolo istante dove lui avrà vissuto solo per renderci felici.






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